Il peperoncino è un frutto piccante di alcune varietà di piante appartenenti al genere Capsicum. Questo frutto è conosciuto nel mondo per la sua piccantezza dovuta alla capsaicina, una sostanza che stimola i recettori della lingua, provocando la sensazione di bruciore apprezzata da molti.
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Qualche curiosità sul peperoncino
Il peperoncino è originario dell’America, dove venne coltivato per millenni, soprattutto dagli Aztechi e dai Maya. Gli Aztechi consideravano il peperoncino una pianta sacra e la utilizzavano in moltissimi riti religiosi. Inoltre, lo usavano anche come moneta di scambio, come spezia per insaporare i cibi e come ingrediente per le bevande delle cerimonie. I Maya, invece, attribuivano al peperoncino delle qualità magiche e curative: infatti, lo utilizzavano per guarire dalle malattie.
Per distinguere il grado di piccantezza, si utilizza la scala di Scoville che si occupa di risalire alla presenza di capsaicina nel peperoncino.
I diversi tipi di peperoncino
Ci sono diverse varietà di peperoncino, che differiscono per piccantezza, forma e colore.
Il più famoso è lo Jalapeno, il più utilizzato in cucina. Ha un sapore fruttato e non è particolarmente piccante.
Un altro tipo di peperoncino conosciuto è lo Habanero, uno dei più piccanti al mondo. Questa tipologia presenta un gusto particolarmente fruttato e ha diverse varietà e colori.
Il peperoncino più piccante al mondo è il Carolina Reaper, non adatto a tutti e dalla forma contorta e dal colore rosso intenso.
Il peperoncino ha degli effetti benefici sulla salute?
Il peperoncino, oltre ad avere un gusto intenso e piccante, offre anche numerosi benefici per la salute.
Innanzitutto, il peperoncino contiene la capsaicina, una sostanza con molte proprietà antiossidanti che protegge le cellule dai eventuali danni. Inoltre, la capsaicina ha delle proprietà anti-infiammatorie che contribuiscono a ridurre l’infiammazione, anche in caso di infiammazioni croniche, come l’artrite. Secondo alcuni studi, inoltre, la capsaicina potrebbe avere delle proprietà anticancerogene.
Secondo alcuni studi, il peperoncino può contribuire all’azione del metabolismo e aiuta a bruciare le calorie.
In alcuni casi, il peperoncino può essere anche un cardioprotettore, perché riduce il rischio di malattie cardiovascolari grazie all’abbassamento della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo.
Le controindicazioni del peperoncino
Anche se il peperoncino possiede numerose proprietà benefiche, questo può dare anche delle controindicazioni da non sottovalutare.
La capsaicina può irritare le mucose dello stomaco, dell’esofago e dell’intestino: l’irritazione di queste mucose può portare al bruciore di stomaco, all’acidità, al reflusso gastroesofageo, o aggrava condizioni quali gastriti, ulcere e malattie intestinali.
In più, il peperoncino, a contatto con la pelle o gli occhi, può causare irritazione cutanea, arrossamento e lacrimazione eccessiva.
Se si consuma eccessivamente il peperoncino, possono presentarsi degli effetti collaterali, come mal di testa, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e difficoltà respiratorie.
Chi non deve consumare il peperoncino?
Il peperoncino non è un alimento destinato a tutti. Alcune categorie di persone devono evitare il consumo di peperoncino. Vediamo quali sono nel dettaglio queste categorie.
Chi è affetto da patologie gastrointestinali, quali ulcera, gastrite o morbo di Crohn, dovrebbe limitare o evitare completamente il consumo del peperoncino.
Inoltre, in gravidanza o in allattamento è opportuno non consumare il peperoncino perché potrebbe irritare l’apparato digestivo del bambino, essendo questo molto più delicato di quello di un adulto. Per lo stesso motivo, i bambini non devono consumare il peperoncino.
Infine, si sconsiglia il consumo di peperoncino a persone con patologie cardiache o ipertensive, perché questo aumenta la pressione sanguigna e può interferire con alcuni farmaci destinati al cuore.
Sebbene possieda numerosi benefici, il peperoncino può comportare diverse problematiche di salute se consumato in quantità eccessive. Dunque, è meglio controllare le porzioni o evitare di mangiarlo quotidianamente.