Il grano, è alla base della nostra alimentazione viene coltivato per ottenere la farina che serve per preparare ad esempio il pane, la pasta, i dolci, la pizza e tutto ciò che si vuole. Come per gli altri cereali, si tratta di una coltivazione da agricoltura intensiva ma si può seminare anche in scala più piccola. Il grano appartiene alla famiglia delle graminacee ed è una pianta erbacea annuale e il suo ciclo di coltivazione va dalla semina autunnale, fatta o tra ottobre e dicembre, fino al raccolto a luglio.
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Tra le varietà più coltivate abbiamo il grano tenero che ha un chicco a consistenza farinosa e da cui si ottengono le farine e il grano duro che ha una consistenza vitrea e si ottiene la semola per produrre la pasta. È importante, prima di cominciare la coltivazione, capire cosa si vuole ottenere e ciò che serve per raggiungere tali obiettivo. In questo articolo andremo a vedere tutto ciò che serve per la coltivazione di questo cereale.
Grano: ecco come coltivarlo
Il grano tenero, resiste molto bene al freddo, mentre quello duro soffre di più gli inverni freddi ed è quindi una coltivazione più adatta al sud, dove le temperature sono più calde. La scelta di cosa coltivare e quindi soggetta anche a luogo in cui ci si trova. Il grano, essendo una graminacea, cioè una cultura depauperante ha bisogno di un terreno fertile, che deve essere lavorato prima della semina e ben concimato.
Per concimare il terreno primo della semina si può utilizzare un compost o del letame maturo e ne serve circa 3 kg per metro quadro di letame maturo e la metà per il compost. Questo perché il composto di solito contiene circa la quantità doppia di azoto rispetto al primo. Il letame, non deve provenire per forza da allevamenti biologici ma può derivare anche da allevamenti non industriali, in cui gli animali stanno in stabulazione fissa. Per quanto riguarda la semina, il terreno deve essere preparato con un’ara-ripuntatura o con la manganese, che non va a mischiare gli strati di suolo. Il lavoro principale, in tutte e due casi deve essere fatto da un’erpicatura, la quale va ad affinare le zolle presenti.
Se abbiamo a disposizione dei piccoli appezzamenti si può utilizzare anche un moto coltivatore. Si deve applicare la pratica delle rotazioni, sia per evitare che il terreno “si stanchi”, sia per evitare che i patogeni come quello della ruggine o del carbone, vada a proliferare. Ciò significa, che ad esempio se si ha a disposizione un ettaro di terreno, non si può coltivare tutto ogni anno ma si può dimezzarlo per coltivare più cose insieme oppure si può coltivare il grano ad anni alterni. Il grano deve essere seminato tra ottobre e dicembre e dopo la semina si deve passare con dei rulli per farlo aderire bene ai semi. Il frumento non deve essere irrigato ma bastano le piogge autunnali, che vanno ad articolare un sufficiente apporto idrico. La raccolta di frumento si realizza con le mietitrebbie, ovvero una particolare macchina che va a tagliare le piante e a sgranare le spighe.
Come coltivare il grano: tutto quello che c’è da sapere
Il grano quindi, come ben sappiamo, e alla base della nostra alimentazione e per coltivarlo possiamo seguire questi consigli:
- La semina deve essere fatta tra ottobre e dicembre mentre la raccolta si deve fare a luglio.
- Prima della semina il terreno deve essere preparato nel modo giusto.
- Si può scegliere tra il grano tenero e quello duro, in base a dove abitiamo e alle temperature che si hanno, dato che quello tenere risulta essere più adatto a resistere agli ambienti freddi mentre quello duro no.
- Deve essere coltivato ad anni alterni.
La coltivazione del grano è un’operazione abbastanza particolare e deve essere fatta nel modo giusto. Bisogna quindi informarsi tra le varie varietà e se si ha il terreno adatto per tali coltivazione.