Recuperare l’acqua di cottura della pasta: ecco come usarla per nutrire il giardino

L’acqua di cottura viene spesso considerata unicamente come scarto: quel che rimane a seguito della cottura della pasta e che deve essere semplicemente eliminato. E se vi dicessimo che, in realtà, dietro all’interno di quella semplice acqua si nasconde molto ma molto di più? Infatti, le si può trovare un impiego molto più produttivo ed efficiente che vi permetterà di guardarla con un occhio diverso!


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Non tutti ne sono a conoscenza, ma l’acqua di cottura della pasta potrebbe rivelarsi un ottimo elemento da integrare nel processo di cura del proprio giardino. Una volta cotta la pasta, all’interno dell’acqua resta accumulato l’amido ed i sali minerali che, inaspettatamente, rappresentano un valido elemento ecologico e sano per prendersi cura delle nostre piante. Ma entriamo più nello specifico di questo argomento:

Ecco come usare l’acqua di cottura della pasta per la cura del giardino:

Come già anticipato, l’acqua di cottura della pasta si è scoperto essere un ottimo fertilizzante di origine naturale. A seguito del processo di cottura, la pasta rilascia al suo interno una serie di elementi tra cui: amido e sali minerali. Questi due elementi sono essenziali per il sano ed efficiente sviluppo delle nostre piante; per tale motivazione, capiamo che l’acqua di cottura si rende un ottimo fertilizzante di origine naturale.

Dietro a questa semplice acqua di cottura si nascondono, dunque, una serie di benefici che magari non ci si sarebbe mai aspettati. L’amido, soprattutto, è fondamentale per il terreno affinché esso si migliori strutturalmente parlando ed in modo che diventi drenante al punto giusto. Inoltre, l’amido è noto proprio per il fatto che riesce a favorire il processo di assorbimento dei nutrienti da parte del terriccio.

Chiaramente, l’acqua in questione non deve essere utilizzata di getto subito dopo la bollitura e quando è ancora calda. Prima di poterla riutilizzare, è necessario che l’acqua diventi bella fredda, in modo che sia possibile procedere con la normale irrigazione delle piante. Il fatto che l’acqua non sia calda, e neanche tiepida, è un aspetto da non sottovalutare in quanto le piante potrebbero subire uno stress termico che creerebbe in loro dei danni, talvolta irreversibili.

Altro aspetto da non sottovalutare assolutamente, è la riduzione dell’esigenza idrica da parte delle piante. Infatti, utilizzare l’acqua di cottura come fertilizzante naturale, induce il terreno a potenziare le sue caratteristiche drenanti, mantenendosi più umido rispetto a prima. Di conseguenza, ciò comporta una riduzione della frequenza di irrigazione, che si traduce sia in termini di risparmio idrico che, chiaramente, di risparmio monetario.

L’unico accortezza alla quale vi dichiamo di prestare attenzione è che l’acqua non deve assolutamente esser stata salata. Il sale, sia grosso che fino, non è assolutamente benefico per la salute della nostre piante. Anzi, introdurlo nel terreno potrebbe comportare che l’acqua destinata alla pianta venisse assorbita dal sale. Inoltre, esso stesso potrebbe essere assorbito dalle radici e finire a causare dei danni sia a queste ultime che alle foglie. Le foglie, in particolare, potrebbero raggrinzirsi, cambiare il proprio colore e poi successivamente procedere a cadere.

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